Divinazione e magia

DIVINAZIONE E MAGIA

Nella puntata scorsa abbiamo accennato al fatto che sentiamo un bisogno quasi viscerale di conoscere il futuro per poterlo controllare e “amministrare” in un certo sento.
È abbastanza chiara l’origine di questo bisogno: la paura.
Siamo così tanto spaventati da ciò che ci può capitare che abbiamo continuato nel corso di tutta la nostra storia ad inventarci metodi per sapere che cosa si nasconda dietro l’angolo del tempo che ci attende.
Il futuro è sempre stato fonte di angosce, di incertezze, di timori, tanto che spendiamo un sacco di soldi per cercare di fare in modo di “assicurarcelo” questo futuro, di avere anche delle minime certezze, per non brancolare nel buio. E tutto questo è sempre stato visto come estremamente sensato e utile. Attenzione, non voglio dire che non lo sia: è sicuramente utile e sensato cercare di provvedere ora, per quanto possibile, alle necessità che potremo avere un giorno, è estremamente sensato gettare un occhio alle prospettive che potrebbero aprirsi e riflettere sul fatto che tali prospettive potrebbero essere preparate o progettate già fin d’ora.
Ma io sto parlando di quell’ansia che mi tiene  sveglio la notte perché non so se domani succederà ciò che tanto temo, se riuscirò ad arrivare alla fine dell’anno con abbastanza soldi nel conto corrente, se mi rinnoveranno il contratto, se lei mi lascerà, se il colloquio di domani darà frutto…
Siamo così tanto presi dall’ansia di prospettare il futuro che spesso non ci rendiamo conto del fatto che in questa condizione e in questo stato d’animo stiamo perdendo di vista ciò che stiamo vivendo in questo preciso istante, qui nel momento in cui stiamo leggendo questo post, esattamente qui dove siamo adesso…
E così facendo, spesso accettiamo anche dei devastanti compromessi a cui ci sottoponiamo solamente per la paura del futuro, dei cambiamenti, degli stravolgimenti che il Fato può avere in serbo per noi. Accettiamo quel contratto a tempo indeterminato, festeggiandolo anche, magari senza renderci conto che ci stiamo comunque legando in maniera molto forte ad un qualcosa che sarà via via sempre più difficile lasciare.
Firmiamo mutui per assicurarci un tetto sopra la testa, inconsapevoli del fatto che ciò che ci siamo assicurati sono almeno vent’anni di debiti. Accettiamo relazioni soffocanti solamente perché in cuor nostro, in fondo in fondo, temiamo che se perdiamo lei/lui non troveremo nessun altro…
Le chiamiamo abitudini, quando forse sarebbe meglio chiamarle illusorie paratie contro la paura della morte.
Perché alla fin fine è là che si va a parare: cerchiamo in ogni modo di allontanare da noi il terrore della morte tentando in ogni modo di controllare il futuro, la qual cosa spesso significa fare in modo che qualsiasi cambiamento non mi tocchi.
Anche se non sto bene qui, temo così tanto l’ignoto che è meglio conservare una via stretta, accidentata e in salita, piuttosto di accertare di osservare quali altre strade il Fato potrebbe presentarmi.
Ecco perché siamo così attirati dalla divinazione, da quelle pratiche che cercano di svelare ciò che si prospetta nel futuro, anche in un’epoca come questa dove la razionalità, il controllo e il calcolo sembrano avere la meglio in tutti i campi della nostra esistenza…
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